L’Analisi Transazionale è un processo che guida la persona ad aumentare la consapevolezza sul funzionamento della sua mente e sul modo in cui organizza sentimenti, pensieri e comportamenti nella relazione con sé e con l’altro. Questo punto di vista consente alla persona, sia sul piano sociale che clinico, di riprogettare le proprie aspettative e decisioni e di soddisfare bisogni e desideri significativi a livello psicologico-esistenziale. Quindi l’obiettivo dell’intervento analitico-transazionale è quello di guidare la persona a sviluppare l’autoconsapevolezza e la libertà di ‘riscrivere’ la propria storia e anche i propri ‘automatismi’ e ritrovare modalità inedite di comportamenti e vissuti funzionali e soddisfacenti. Il modello Analitico-transazionale elaborato da Berne negli anni ’50 (Berne, 1957), sviluppa il suo impianto teorico su quattro dimensioni: la comunicazione e i rapporti sociali, lo sviluppo della struttura della personalità, le dinamiche eziopatogenetiche della sofferenza mentale, la teoria della tecnica psicoterapeutica.Negli ultimi 40 anni, ciascuna dimensione è stata oggetto di attenzione e approfondimento all’interno dei molteplici approcci analitico-transazionali che si sono sviluppati fino ad oggi nella comunità scientifica internazionale. Si evidenziano alcuni tratti caratteristici:
L’indirizzo metodologico di EleutheriAT procede nella chiarezza dell’unitarietà teorica berniana e, insieme, nella sua complessità interna, attraverso un’attenta focalizzazione:
La teoria berniana è essenzialmente prassi: i suoi costrutti teorici rimandano direttamente alle loro applicazioni operative e come sostiene lo stesso Berne in Principi di terapia di gruppo (1966), si tratta di una metodologia di intervento eticamente fondata sulla formula dell’Okness (Io sono Ok, tu sei Ok) per cui la paritarietà è un valore intrinseco al concetto di persona, come ‘essere in relazione’.